La croce pettorale fa parte degli oggetti ornamentali che abitualmente sono indossati dal papa, dai vescovi, dai cardinali e altre figure minori della chiesa cattolica. Riassumendo le parole di Papa Benedetto XVI, possiamo affermare che, secondo la fede cristiana, la croce pettorale non è da considerare un gioiello da mostrare esclusivamente per esaltarne la bellezza ma è qualcosa di molto più profondo. La croce rappresenta il simbolo reale e tangibile di un legame che nasce tra un ministro di Dio e Gesù Cristo. Questo gioiello rappresenta la fede di un uomo che ha risposto alla chiamata del divino creatore, diventandone un umile servo.

Caratteristiche e utilizzo di una Croce pettorale

Sarà capitato a chiunque, anche solo guardando delle immagini televisive o qualche foto sul giornale, di intravedere una croce pettorale pendere dal collo di un ministro della chiesa durante le funzioni religiose.

Spogliando la croce pettorale del grande valore simbolico che dicevamo qualche rigo più sopra, quello che resta è un gioiello pregiato che richiama nella forma il simbolo della croce cristiana fatto di metallo, a volte arricchita da gemme preziose. Come spiegato in questa pagina che parla di articoli religiosi sul sito Effe-erre.com, nella croce pettorale è possibile, se il prelato desidera una personalizzazione, incidere una cavità che ha lo scopo di custodire frammenti di reliquie dei santi, alle quali il prelato in questione è particolarmente devoto. Oppure può contenere anche dei frammenti della vera croce. La catena che sostiene il ciondolo a forma di croce può essere fatta di metallo oppure può essere sostituita da un cordone o talora che si presenta con un colore diverso in base al titolo ecclesiastico di chi lo indossa. Ad esempio, il cordone è di colore oro-verde nei vescovi e negli arcivescovi. Invece, è oro-rosso nei cardinali. Quello che notiamo sulla veste degli abati è oro-nero.

Infine, il cordone che indossa il papa è interamente color oro. In generale, la croce pettorale sostenuta dal cordone deve essere messa sopra l’abito corale, mentre invece con la catena, la croce pettorale va indossata con l’abito talare. Un’ultima distinzione riguarda il rito. Difatti, durante il rito romano il ministro di Dio porterà la croce pettorale nella celebrazione della messa, nei giorni solenni, sotto la veste, conosciuta con il nome di casula. In quello ambrosiano vediamo la croce pettorale sopra i paramenti e la si può scorgere attraverso lo scollo della casula. Queste direttive sono diventate, negli ultimi anni, più un suggerimento che una regola vera e propria. Basti osservare alcuni vescovi francesi, svizzeri, ma anche italiani, durante le celebrazioni del Papa Francesco a San Pietro portare la croce pettorale direttamente sulla casula.

Croce pettorale, alcuni cenni storici

Dopo la riforma cattolica del 1606, nel Caerimoniale Episcoporum, la croce pettorale divenne uno dei simboli indossati dai rappresentanti della Chiesa Cattolica. Esistono una serie di documentazioni che ne attestano l’utilizzo da parte dei Papi già nei primi anni del Cristianesimo. Nel 2014, in Scozia, durante alcuni scavi è stata ritrovata una croce pettorale risalente al periodo vichingo, X/XI secolo.