Un impianto di videosorveglianza domestica è una delle soluzioni migliori se si ha a cuore la sicurezza della casa e di chi la abita o se si temono incursioni da parte di estranei (magari perché la propria zona è stata di recente al centro della cronaca proprio per furti e rapine o perché si viaggia spesso e per lunghi periodi per lavoro e via di questo passo). Questo mercato è, tra l’altro, ormai vasto e diversificato e permette di scegliere soluzioni complesse e sofisticate come la videosorveglianza Ksenia Security, tanto quando sistemi decisamente più semplici e intuitivi ma non per questo meno funzionali. Qui di seguito proveremo, allora, a capire meglio come realizzare un impianto di videosorveglianza e quali sono i fattori cruciali da considerare in questo senso.

Tutto quello (o quasi) che c’è da sapere sulla videosorveglianza domestica

Il punto da cui partire è necessariamente che tipo di area si intende sorvegliare tramite telecamere: una cosa sono, infatti, gli impianti di videosorveglianza da interni e un’altra, piuttosto diversa, sono gli impianti di videosorveglianza per esterni. Nel primo caso si tratta quasi sempre di registrare tramite videocamera cosa succede davanti a una porta o altre aperture (finestre e balconi, specie se posizionati in aree remote dell’appartamento o poco illuminate e facilmente accessibili ai malintenzionati da terrazzi vicini o perché al piano strada, eccetera) e, così, può bastare anche semplicemente posizionare strategicamente una sola telecamera. All’esterno, invece, quando gli spazi da controllare si fanno più grandi ed è più difficile tra l’altro che siano ben illuminati, le cose si complicano ed è probabile che non si possa realizzare un impianto di videosorveglianza domestico senza incrociare due o più telecamere in modo che non ci siano punti ciechi.

Anche che tipo di videocamera di sorveglianza scegliere dipende molto da se si trovano all’interno o all’esterno, dall’illuminazione di cui godono, da quanto sono ampi e che conformazione hanno gli spazi in questione. Le videocamere di sorveglianza per interno, infatti, non sono in genere impermeabili e possono essere fissate direttamente al muro; le videocamere di sorveglianza da esterno, al contrario, sono resistenti anche alle peggiori condizioni atmosferiche, vanno montate su un supporto (a staffa, eccetera) e, specie se di ultima generazione, possono essere rotanti in modo da poter diminuire il numero di punti da installare. La caratteristica chiave di una videocamera di sorveglianza è, comunque, il numero di led di cui è dotata: semplificando molto, maggiore è questo e più ampio è lo spazio inquadrato, cosa che può tornare utile tanto all’interno quanto all’esterno (una videocamera da 26 led, come se ne trovano comunemente in commercio, illumina dai 25 a 50 metri). Attenzione anche al tipo di alimentazione: le batterie sono da evitare, per esempio, perché c’è il rischio che scaricandosi rendano inefficace l’intero sistema di videosorveglianza domestica.

Chi sia preoccupato dalla necessità di intervenire su impianti e muratura per creare un sistema di allarme di questo tipo dovrebbe considerare, infine, che la maggior parte di impianti di videosorveglianza sono ormai wireless. Una condizione che li rende comodi, tra l’altro, anche perché possono essere connessi direttamente allo smartphone di proprietario di casa o inquilini da cui, a propria volta, un’app permette di controllarli e registrare quanto avviene in propria assenza.